Cos'è l'economia circolare e quali sono i benefici
Cos'è l'economia circolare e quali sono i benefici
A CONTATTO CON LA NATURA

Economia circolare: cos'è, esempi, benefici

Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di economia circolare. Ma che cos'è e perché rappresenta un modello fondamentale per costruire un futuro più sostenibile? A differenza del sistema economico tradizionale, l'economia circolare si basa sulla riduzione degli sprechi, sul riutilizzo delle risorse e su una nuova visione della produzione e del consumo. In questo approfondimento scopriremo nel dettaglio di cosa si tratta, quali sono i benefici ambientali e sociali e come questo modello stia già cambiando il nostro modo di vivere.

ECONOMIA CIRCOLARE: SIGNIFICATO E PRINCIPI

Per capire davvero l'economia circolare è utile partire dal suo opposto: l'economia lineare. In un modello lineare si produce, si consuma e si getta via. Il valore si crea attraverso l'estrazione, la trasformazione e l'eliminazione, perdendo l'utilità di ogni bene al termine del suo uso. I prodotti hanno, quindi, una vita breve e le risorse vengono spesso usate in modo inefficiente. Questo approccio ha dominato l'economia mondiale per decenni, causando enormi problemi ambientali, dalla sovrapproduzione di rifiuti all'esaurimento delle materie prime

Con l'economia circolare, invece, il significato vero risiede nella creazione di un sistema in cui i materiali e i prodotti restano in circolazione il più a lungo possibile. Ogni fase del ciclo di vita di un prodotto – dalla progettazione alla distribuzione, dall'utilizzo allo smaltimento – è pensata per ridurre l'impronta ambientale e valorizzare le risorse. Pensare a prodotti modulari, duraturi e facili da riparare è uno dei principi fondamentali del nuovo paradigma; i rifiuti non esistono più, ma diventano "nutrimento" per nuovi cicli produttivi. Questo approccio valorizza la diversità di materiali e sistemi, rendendo le comunità più resilienti e flessibili di fronte a crisi e cambiamenti.

COSA SI INTENDE PER ECONOMIA CIRCOLARE NELLA VITA QUOTIDIANA?

Significa cambiare mentalità e compiere scelte consapevoli ogni giorno. Che si tratti di preferire prodotti durevoli, riparare anziché sostituire, o condividere mezzi e spazi, questo approccio valorizza il riuso, il riciclo e la rigenerazione. Il compostaggio dei rifiuti organici, l'acquisto di beni di seconda mano e la lettura delle etichette per comprenderne l'impatto ambientale diventano azioni concrete in un percorso circolare

In Italia, centri di riparazione e riuso stanno nascendo per dare nuova vita a beni altrimenti destinati alla discarica, creando nel contempo lavoro e inclusione sociale: in alcuni casi si arrivano a recuperare centinaia di tonnellate di oggetti ogni anno.

ESEMPI CONCRETI DI ECONOMIA CIRCOLARE

Osservando alcuni esempi di economia circolare, il quadro diventa ancora più concreto e tangibile. Nel settore degli oli lubrificanti, il consorzio dedicato alla raccolta e rigenerazione degli oli usati riesce a recuperare quasi il 98% dell'olio raccolto. Questo processo evita ogni anno circa 127.000 tonnellate di CO₂, contribuendo in modo significativo alla lotta ai cambiamenti climatici, e permette un risparmio economico notevole per il sistema Paese

Allo stesso modo, aziende specializzate nella rigenerazione di oli minerali, invece di bruciarli o smaltirli come rifiuti, riescono a ridurre le emissioni di CO₂ del 40% rispetto alla produzione da materie prime vergini, dimostrando come la circolarità possa coniugare sostenibilità ambientale e vantaggio economico

Anche nel settore dell'edilizia si sperimentano soluzioni innovative: materiali derivati da rifiuti agricoli, funghi o trucioli di legno vengono trasformati in pannelli, isolanti o packaging. Queste alternative non solo riducono gli sprechi e le emissioni, ma valorizzano risorse che altrimenti sarebbero scartate, aprendo nuove possibilità per costruzioni e imballaggi a basso impatto ambientale.

Nel mondo della moda e della tecnologia, la circolarità si concretizza con iniziative di "take-back", che prevedono il ritiro dei prodotti a fine vita per rigenerarli o riciclarli. Dalle scarpe e abiti agli smartphone e laptop, questi sistemi permettono di recuperare materiali preziosi come tessuti, metalli e plastiche, riducendo la domanda di materie prime vergini e limitando il fenomeno dei rifiuti elettronici e tessili.

I BENEFICI DELL'ECONOMIA CIRCOLARE

I benefici di un modello basato sulla circolarità sono molteplici. Dal punto di vista ambientale, si riducono le emissioni di gas serra: secondo il rapporto Ellen MacArthur Foundation, l'adozione globale dell'economia circolare potrebbe diminuire oltre 1,1 miliardi di tonnellate di CO₂ entro il 2030. In Europa i processi industriali e l'uso dei prodotti rappresentano circa il 9-10% delle emissioni totali; renderli più efficienti contribuisce a migliorare la qualità dell'aria e la salute pubblica

In Italia, moltissime imprese hanno investito in progetti di sostenibilità e circolarità nel 2025, ottenendo vantaggi in termini di efficienza e redditività. Le aziende che adottano modelli circolari segnalano un miglioramento della competitività e della reputazione

Sul fronte occupazionale, nell'UE (compresa l'Italia) circa 4,3 milioni di persone lavorano in settori correlati alla circular economy, il 2,1% del totale; in Italia sono 613.000, ossia il 2,4% dell'occupazione, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti. Se consideriamo che nel solo 2022 il tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio in Italia ha raggiunto il 71,7%, ben oltre la media UE del 64%, notiamo come il sistema stia già operando su larga scala.

Dal punto di vista economico, nel 2022 l'Italia ha prodotto 3,7 € di PIL per ogni chilogrammo di materiale consumato, contro la media UE di 2,5 €. Questo indica un maggiore valore generato dalle risorse, grazie a una gestione più efficiente e sostenibile. Inoltre, gli investimenti in attività circolari nell'UE hanno raggiunto 121,6 miliardi di euro nel 2021, di cui 12,4 miliardi in Italia

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